Viale Vincenzo Randi, 92
48121 Ravenna (RA)
15 marzo 2020: la giornata dedicata ai Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA).
Il peso del corpo e le sue forme non sono strumenti per giudicare una persona. Il bodyshaming è la causa non solo di un’enorme sofferenza da parte di chi è oggetto della presa in giro ma anche di una vera e propria discriminazione.
Da sempre in lotta col mio corpo e il suo peso, da quando ho memoria entravo e uscivo da diete che molto molto presto si rivelavano dei fallimenti…
Nulla può essere così doloroso e pauroso come la consapevolezza di vivere a metà, di continuare a mentire, temere di essere “scoperta” quando si ripone la maschera.
Scopriamo insieme la funzione delle proteine e perché non bisogna abusarne. A cosa servono le proteine? Le proteine sono nutrienti…
Perché è meglio scegliere una dieta lenta ma efficace? La Diet Industry del web e dei programmi televisivi ci insegna che è possibile perdere peso in poco tempo.
Nei Disturbi alimentari però è maledettamente difficile vedere in faccia la guarigione, esserne certa.
Come il paziente non vede la malattia, nello stesso modo il medico non vede la guarigione se non celata da frasi, sorrisi, modo di fare, vitalità, interessi.
Ti informo che è mia intenzione attivare nuovamente il servizio di consulenza online, vale a dire incontrare i miei pazienti con video chiamate (whatsapp, zoom, meet) al fine di poter continuare a mantenere il contatto e la relazione terapeutica anche se non in presenza.
Quando scegli me come professionista per migliorarti, non aspettarti che ti misuri ogni centimetro, che ti punzecchi con aghi, che ti stupisca con test, macchinari, pinze o pozioni: questi non sono i miei strumenti, non mi interessa fare ciò che fanno gli altri; io preferisco fare ciò in cui credo e ciò che l’esperienza mi ha dimostrato essere la cosa migliore.
Voglio esprimere la rabbia che provo quando il paziente che applica per qualche settimana l’alimentazione suggerita, lamenta solo ed esclusivamente il mancato dimagrimento o il dimagrimento non adeguato alle sue aspettative che spesso sono poco realistiche e non sane.
È sicuramente necessaria una significativa dose di coscienza e capacità introspettiva per giudicare se stessi ancor prima che ti giudichino gli altri. Mettere in discussione il proprio operato, il proprio modo di fare, le proprie competenze, i propri limiti, le difficoltà o i punti di forza che appartengono a ciascuno, non è cosa da poco e non è cosa facile.
Ai genitori di questo scorcio di secolo è data una responsabilità in più rispetto ai loro genitori: quella di imparare ad alimentarsi adeguatamente per poter alimentare e nutrire correttamente i propri figli che sono inevitabilmente sottoposti ad un elevato rischio di incorrere in patologie cibo correlate, prima di tutte il sovrappeso e l’obesità.
Il modo per migliorare il proprio corpo, avvicinandosi a quella che può essere la personale migliore forma fisica, prende origine dalla consapevolezza che tutti i giorni sono giusti per iniziare un percorso migliorativo e che non esiste un periodo dell’anno più corretto, più adatto, più funzionale!
La presa in carico di se stessi è un gesto impegnativo che dovrebbe essere quotidiano ma il beneficio che offre e la sensazione di essere dalla parte giusta nel posto giusto e nel modo giusto compenserà la fatica di questo momento.
L’emergenza che stiamo vivendo da metà marzo, ha provocato tutta una serie di riflessioni alle quali non eravamo probabilmente preparati.
Gli effetti indesiderati da #iorestoacasa, utile al 100% nella lotta contro il Coronavirus, sono potenzialmente negativi per la forma fisica e il peso.
La situazione sanitaria in cui viviamo da qualche settimana impone a tutti l’applicazione di norme di comportamento utili a evitare di ammalarci.
15 marzo 2020: la giornata dedicata ai Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA).
Che fine fa un obiettivo non raggiunto? E dove va a finire il paziente quando abbandona il percorso suggerito senza aver raggiunto l’obiettivo che si era proposto?
Dal desiderio di migliorare il proprio corpo al disturbo del comportamento alimentare.
Carla mi telefona. Dopo mesi che non la vedo, mi chiama nel primo pomeriggio di un giorno qualunque. La voce tradisce l’emozione che prova.
Di un disturbo alimentare si può morire…. Si può vivere… Si può guarire!
Affideresti la salute di tuo figlio a un pediatra che ha usato una scorciatoia per arrivare a coprire quel ruolo?
Il sentimento di vergogna è molto presente nel paziente obeso o anche solo in sovrappeso…
Un pensiero per una mia paziente. Ai miei occhi sei una persona meravigliosa a cui il destino ha riservato una malattia terribile…
Marta è una donna di 44 anni che arriva da me in un giorno d’estate; il suo peso è di 160,5 kg.La bilancia del mio ambulatorio non riesce a pesarla…
Ti ho incontrato che eri poco più di un ragazzino con un peso il doppio di quello che le tabelle percentili dicevano che avresti dovuto avere in base alla tua età…
Senza addentrarmi nel significato di “Morale” con l’emme maiuscola e senza cercare interpretazioni filosofiche e psicologiche del concetto di morale…
Credi in te stessa… dai valore al contenuto del tuo cervello e del tuo cuore… Non fare l’errore di puntare tutto sulla forma fisica e sul peso che, per quanto importanti, sono solo una parte di te!
Alcuni hanno la fortuna di avere una bella famiglia e un compagno che li amano “ un tanto al chilo” – ma sono in forte disagio ugualmente…
Quest’anno festeggio 20 anni di professione e giunti oramai alla fine anche del 2016, voglio condividere con te questo importante risultato.