Caro istruttore di palestra…
Caro istruttore di palestra, allenatore, personal trainer, insegnante di nuoto, di ginnastica, di danza…
a te che insegni agli altri uno sport o come correre, quante ripetizioni fare di un esercizio, come avere prestazioni migliori in vasca o sulla pedana… insomma a te che ti occupi per professione o passione dell’attività motoria finalizzata ad aiutare qualcuno al raggiungimento del suo obiettivo…
Sei responsabile di ciò che dici?
Sai che quello che dici (e fai) in ambito lavorativo può creare beneficio e benessere ma che può fare anche un gran male fino a creare un vero e proprio danno?
Lo sai che chi riceve i tuoi consigli e indicazioni – sia un bambino, un adolescente in crescita, una ragazzina vulnerabile e introversa, un adulto con problemi di salute o chiunque abbia un cattivo rapporto col proprio corpo… – si affida a te, pensa e crede che tu gli farai soltanto del bene e che migliorerai il suo corpo?
Ti guarda tra un esercizio e l’altro, sbuffando e asciugandosi il sudore… a volte goffo e impacciato, a volte spavaldo delle competenze acquisite come un bambino che mostra alla maestra il quaderno col compito ben fatto… gonfio di soddisfazione e desideroso che il suo addome ben presto diventi come il tuo, che i glutei si alzino, che le bracciano prendano forma o diventino più grandi della manica della camicia… ti guarda credendo fortemente che se farà tutto ciò che gli dici il peso scenderà e potrà entrare nel vestito desiderato…magari smetteranno anche le prese in giro o i commenti negativi… spera in cuor suo che tanta fatica e tanto sacrificio realizzeranno il suo obiettivo di essere forte, asciutto, tonico ,muscoloso o molto spesso magra, magrissima… oppure che salirà sul podio o supererà le selezioni o sarà il più veloce…il migliore.
Ma tu, tutto questo lo sai?

E quando ti spingi oltre le tue competenze… quando gli dici anche se e cosa mangiare, prima o dopo l’allenamento, e persino gli altri giorni… quando gli suggerisci di evitare qualche cibo o di esagerare con altri… oppure quando addirittura gli stampi dal tuo fantasmagorico computer una dieta… hai idea del danno che gli stai facendo se alle spalle non hai competenze scientifiche adeguate?
Sì, danno, perché di danno si tratta.
Danno perché se non hai una preparazione scientifica, accademica – non il corso di un fine settimana ne’ il webinar di qualche ore al PC ma una vera e propria preparazione – non devi dare consigli alimentari né quantitativi né qualitativi.
Purtroppo sono tantissimi gli “addetti all’attività fisica” che fanno questi errori, che si espongono, o addirittura impongono, suggeriscono senza che l’allievo o il cliente abbia chiesto…
Il punto non è che portate via la scena a chi si occupa di alimentazione ve lo assicuro… il punto è che molto molto spesso non sono consigli adeguati, che non tengono conto di chi avete di fronte e non sapete la storia della persona che entra in palestra o inizia il vostro corso. Non conoscete gli anfratti fisici e psicologici di chi vi chiede di migliorare il proprio corpo o di andare più veloce o di migliorare la propria figura o performance.
Non è corretto che tu parli di cibo, di calorie, di nutrienti… non è corretto se non hai alle spalle anni di formazione seria… e sappi che è facile capire se improvvisi e ti inventi o ripeti a pappagallo ciò che leggi in rete! Tutti lo capiscono ma purtroppo chi ritiene di avere bisogno di te e delle tue capacità in palestra, in vasca, in sala… vuole fidarsi di te al 100% e vuole credere che se farà tutto ciò che tu gli dici riuscirà nel suo intento di migliorarsi.
Il tuo corpo spesso atletico, magro, scolpito da ore e ore di attività fisica ( anche perché, diciamocelo, fare attività fisica spesso è quanto fai tutto il giorno o sei stato uno sportivo ), ti offre una certa credibilità a prescindere dalle tue competenze cliniche e nutrizionali.

Peccato che…
- se le tue informazioni alimentari e nutrizionali, sono sbagliate, inadeguate, deficitarie, proibitive e diseducative resteranno indelebili nella sua mente specie se è una ragazzina o un ragazzino o una donna al suo ennesimo tentativo di dimagrire o un giovane adulto timido e goffo.
- i divieti di interi gruppi alimentari che gli hai inculcato diventeranno vere e proprie paure, sensi di colpa che scatenano insicurezza e disagio…
- il cambiamento del suo corpo che hai provocato si con l’esercizio fisico ma anche con diete improvvisate e consigli farlocchi, durerà assai poco…
- il terrore per un pezzo di pane o un maccherone che hai instillato nella sua giovane mente può trasformarsi nelle ragazzine più sensibili e vulnerabili in un disturbo alimentare.
Lo sai tutto questo? Lo consideri ogni volta che dai consigli alimentari ai tuoi allievi?
Sei responsabile di ciò che ti esce dalla bocca in fatto di cibo e alimentazione?
Insegnare l’attività fisica a qualunque livello, in qualunque posto e a chiunque… è e deve essere un’enorme responsabilità che implica impegno, competenze, studio, ascolto, disciplina e un’ enorme capacità di comprendere fin dove può e deve arrivare il proprio ruolo lasciando che altre figure professionali – se necessarie – completino il tuo lavoro e aiutino il tuo allievo o cliente in altro modo.
Solo quando le tue competenze e capacità si completeranno con altre riuscirai a fare un ottimo lavoro e il tuo allievo o cliente riceverà solo benessere, miglioramento fisico, mentale, otterrà risultati sportivi a qualunque livello e tu avrai davvero contribuito a migliorare la sua vita e la sua salute.